Io non ho figli. Dicono che l’amore per i figli sia ineguagliabile, insuperabile, incommensurabile. Invincibile.
Ma ho due cani. E quando venerdì sono spariti, mi sono sentita morire. E quando ci siamo messi alla loro ricerca, ero un misto di speranza e disperazione. E quando ho visto Shibu stesa a terra in mezzo alla strada, mi è mancata la terra sotto i piedi. E quando l’abbiamo portata dal veterinario, ho pregato per lei. E quando ho ritrovato Nara e l’ho stretta al cuore, mi sono messa a piangere di un pianto liberatorio. E quando mi mandano i video di Shibu dalla clinica, mi commuovo di gioia. E quando Nara esce in giardino e non rientra in casa subito, ne vado in cerca perché ho paura che non ci sia più. E quando oggi Nara è voluta salirmi in braccio, e si è abbandonata tra le mie braccia per fare la nanna, io non mi muovevo né respiravo per non svegliarla.
Io non ho figli, ma se li avessi – e se li avrò -, credo che mi comporterei esattamente allo stesso modo. Perché l’amore per entrambi è lo stesso e non sottrae nulla all’altro. Perché l’amore richiede tutto te stesso, a chiunque sia rivolto: se ti risparmi, non è amore.
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