Ieri Carlotta durante la diretta mi ha chiesto cosa stessi leggendo in questo momento. Eccoti. 89 pagine diluite in quasi due settimane. Di solito 89 pagine le leggo in due ore. Ho dovuto “sentire” dentro di me quando era il momento giusto per aprirti perché anche solo dalla sinossi mi parlavi di cose a me familiari.
Prime 10 pagine: ti richiudo e piango, forte, perché nessuno ha mai saputo esprimere a parole la mia condizione di adesso. Non so se riesco a continuare. Ma sento che devo.
Nicola è vedovo, come me. Irene è divorziata, se n’è andata da un marito che non ama più, inseguendo un brivido a fior di pelle. Chissà perché non mi stupisce che sia una donna a prendere questa decisione. Frequentano lo stesso bistrot, ma non si incontrano mai. Eppure sono destinati a riconoscersi. Destino o affinità.
Lui racconta della me di prima, lei della me di oggi. Ogni riga è un fremito. Un libro che cristallizza un momento esatto, preciso, indimenticabile. Che ratifica una decisione presa di pancia, che non mente e ha sempre ragione. Un consiglio per il quale sarò sempre grata perché ci ho trovato dentro tanto di me, e non me l’aspettavo.
Mi piace l’inaspettato, tu lo sei stato. Ti ho amato molto, ma ora è arrivato il momento di riporti via. Ti tatuerò perché mi sei entrato dentro. Fino alla radice. Ma ci siamo mancati. Come il soffio che non ci siamo dati.
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